Lezioni di Cancellatura

Date

14 Maggio

Roma 14 maggio 2024 – Sono vere e proprie lezioni di vita sull’arte e la letteratura quelle che Emilio Isgrò ha impartito ieri agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Roma, presenti al primo incontro di “Lezioni di Cancellatura”. Concepite come workshop destinati agli studiosi e agli studenti, dove Isgrò insegna ad avvalersi del “pennello” come filtro selettivo con cui isolare l’essenziale. A introdurre il dibattito sui temi della memoria, del coraggio, della verità e della solitudine dell’artista più volte affrontati da Isgrò durante il suo intervento, la direttrice Cristina Mazzantini ha ricordato che la “cancellatura è un gesto che sostiene la memoria”.

“L’arte è l’ultima sponda dell’educazione umana” ha detto Isgrò, rispondendo alle domande degli studenti circa la necessità di una “ribellione pacifica” del gesto delle Cancellature.

“Non dovevo risultare troppo intelligente. Avevo capito che dovevo abbandonare quelle ragioni profonde che sono in noi che ci fanno osare e rischiare. Questo mi spinse a portare avanti le cancellature. Gli amici me lo sconsigliarono. Essendo nato in Sicilia una terra di intellettuali ho capito che la mia intelligenza applicata fino in fondo mi avrebbe portato alla rovina”.

“L’artista avrà sempre paura perché sarà solo ma non avrà mai paura di dire la verità”, ha poi ricordato Isgrò.

Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti ha ricordato che “la cancellatura implica sempre una scelta, un bivio: cosa cancellare e cosa lasciare. Una grande lezione per i nostri ragazzi. Una scelta comporta sempre un rischio, ma a noi piace rischiare”. Casorati ha poi toccato la centralità della letteratura nelle opere di Isgrò “chi ama la parola la ritiene quasi qualcosa di sacro. Ecco perché il rischio diventa maggiore per chi ha più cultura e conoscenza”.