Date
Martedì 8 ottobre, ore 19.00
Sala delle Colonne
Riflessioni sulla Cancellatura
Ciclo di incontri con Emilio Isgrò
Intervengono Roberto Andò, Massimo Bray, Luigi Ficacci, Fabio Novembre e Renata Cristina Mazzantini
Continua il ciclo di incontri serali Riflessioni sulla cancellatura, dedicati alla poetica di Isgrò in occasione della mostra Artista alla Gnam. Emilio Isgrò protagonista 2024.
Ad animare il dibattito, insieme al maestro Isgrò e alla direttrice Cristina Mazzantini, ci saranno Roberto Andò, regista, Massimo Bray, politico, editore e direttore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, Luigi Ficacci, storico dell’arte, Fabio Novembre, architetto e designer.
“Cancellare per me era evidenziare un problema e non accantonarlo. Avevo vent’anni quando feci la mia prima cancellatura ed ero spaventato. Ma l’artista anche quando è solo e ha paura non ha mai paura di dire la verità”. Emilio Isgrò.
L’iniziativa è promossa e organizzata dalla Direttrice della GNAM Renata Cristina Mazzantini, in collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò, grazie al contributo di Intesa Sanpaolo e Techbau, main sponsor, con il sostegno di Borghese Contemporary Hotel, sponsor tecnico.
Riflessioni-sulle-Cancellature-di-Isgrò_8-ottobre-2024
Ufficio Stampa Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
gan-amc.uffstampa@cultura.gov.it
06 32298316 – 301
Evento 14 maggio “Riflessioni di cancellatura” con la Direttrice, Cristina Mazzantini, il Direttore del MAXXI, Alessandro Giuli, Fausto Bertinotti, il Segretario generale della Fondazione Mario Cini, Renata Codello, l’architetto e scultore Mario Botta
Si è svolta il 14 maggio la prima serata di “Riflessioni sulle Cancellature” dedicate all’artista Emilio Isgrò, per inaugurare un ciclo di eventi che animeranno i dibattiti culturali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Tutto nasce da un’idea della direttrice della Galleria Cristina Mazzantini, che apre al pubblico il museo non solo come luogo di memoria e conservazione del patrimonio artistico ma anche come spazio di rigenerata produzione culturale.
“Le cancellature sono gesti epici ed etici che sostengono la memoria anziché cancellarla”, ha detto la direttrice Cristina Mazzantini, durante il discorso di apertura sulla poetica di Emilio Isgrò. “Sono come i tagli di Fontana” una delle riduzioni della pittura del ‘900, come afferma Marco Bazzini”, ha precisato Mazzantini. Sono intervenuti i relatori Fausto Bertinotti, Alessandro Giuli, Presidente del MAXXI, Renata Codello, segretario generale Fondazione Giorgio Cini e l’architetto e scultore Mario Botta.
“Cancellare per me era evidenziare un problema e non accantonarlo”, ha detto Emilio Isgrò nel dibattito. “Avevo vent’anni quando feci la mia prima cancellatura ed ero spaventato. Ma l’artista anche quando è solo e ha paura non ha mai paura di dire la verità”. Oggi si celebrano i 60 anni delle Cancellature di Isgrò che ha voluto ricordare i momenti storici e personali più salienti del suo percorso artistico.
Il presidente del MAXXI Alessandro Giuli ha commentato l’impegno morale e sociale di Isgrò per l’installazione, progettata con Mario Botta, per il proprio museo che ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, come fondamento della società civile, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: Non uccidere.
“Non uccidere è la cosa più rivoluzionaria che si possa dire nel nostro tempo – ha commentato Fausto Bertinotti – perché questo è il tempo che rende ordinaria l’uccisione”. In riferimento alla guerra in corso in Ucraina Bertinotti ha lanciato un messaggio di pace citando due volte il Pontefice in merito all’Apocalisse in corso. “La strage è entrata nella quotidianità della nostra vita e i tamburi della guerra hanno egemonizzato il linguaggio. Questa sottrazione che ci viene proposta da Isgrò è un’operazione straordinaria, artisticamente e culturalmente. Non uccidere è la possibilità concreta e necessaria per l’umanità in un tempo che è il tempo dell’Apocalisse”.
“La cancellazione delle leggi razziali come le grandi cancellazioni del mappamondo, ci obbligano a una riflessione e a un rispetto infinito verso i vinti”, ha detto Renata Codello.
Le Cancellature come gesto di “ribellione pacifica” per l’architetto Mario Botta che sono “una lezione di bellezza e di civiltà”.